Abbiamo fatto prima di tutto questa vacanza-stage, con i protagonisti ragazzi con disabilità di oltre quella sedia, dove siamo andati a Tarvisio per una settimana ed è stata un’esperienza molto soddisfacente molto bella dal punto di vista umano, anche creativo. Abbiamo fatto tante cose, tante attività con i ragazzi, abbiamo lavorato con la parola “idea”, che era la parola chiave. Ho lavorato con i ragazzi nel quotidiano come si fa ogni anno questo stage a campo rosso dove si lavora su un idea o un concetto, ogni anno uno diverso, e alla fine si fa un grande cartellone e pian piano ogni giorno si segna sul cartellone una frase e quindi alla fine della settimana il cartellone è pieno di parole con al centro la parola “idea”. Mi è piaciuto tantissimo questo, abbiamo fatto attività anche molto originali, ad esempio prendendo un libro e segnando le parole che ti piacciono in una pagina del libro e cancellando tutte le altre- alla fine leggendo queste parole usciva un significato poetico, anche delle frasi con un senso logico. Abbiamo fatto anche a campo rosso teatro e alla fine abbiamo fatto anche uno spettacolo in piazza a Tarvisio sempre con i libri e strumenti musicali. Se è vero che da una parte c’è stata qualche elemento di maggiore difficoltà, qualche ragazzo ha avuto comunque qualche crisi, d’altra parte molti hanno rilevato un autonomia e delle capacità davvero insospettate che a noi volontari queste cose lasciano sempre stupiti. Poi un’altra cosa che questo mese abbiamo fatto: delle performance in piazza ponte rosso durante la settimana sociale per l’arrivo del Papa mercoledi, giovedi e venerdi. Ogni pomeriggio e sera siamo stati in queste giornate in piazza e abbiamo fatto delle performance interattive a cui abbiamo partecipato attivamente.
Tutte le cose che abbiamo fatto hanno lasciato un segno. Per me un evento personale è stato di qualche giorno fa che è stato il compleanno di una delle ragazze che come me scrive poesie quindi verso questa ragazza in particolare ho avuto una doppia responsabilità come poeta io stesso, perché da quando l’ho conosciuta ho cercato di darle una mano e aprirle dei percorsi essendo un pò più inserito nei centri locali in ambito letterale. Qualche episodio nella quotidianità: i ragazzi sono sempre solari. C’è un ragazzo che dice delle cose divertenti, frasi sconnesse che però fanno ridere in qualche modo. Fa qualche battuta tipo “qua siamo tutti da Manicomio”. Non ci sono momenti particolari perché è tutta l’esperienza nel suo complesso che è una unica cosa che ci sta toccando nel profondo.