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Broken News

Risultati del questionario di Broken News

A cura di: Silvia Bisconti

Uno degli strumenti scelti dal team di BrokenNews come supporto al raggiungimento degli obiettivi del progetto è un questionario online, diffuso tramite i canali social, incentrato sui fenomeni delle Fake News e dell’Hate Speech e, dato il carattere transnazionale del progetto, stilato in doppia lingua italiano e inglese.

Tramite questa indagine il team ha raccolto informazioni e pareri degli oltre 140 partecipanti circa le questioni trattate, coinvolgendo in prima persona gli stessi beneficiari del progetto, i cosiddetti cittadini digitali, prevalentemente nella fascia d’età tra i 16 e i 30 anni.
Il modello del questionario è stato strutturato sulla base delle interviste svolte nel corso del secondo incontro avvenuto il 15 febbraio scorso a Trieste. Agli utenti è stato chiesto di rispondere a entrambe le sezioni riguardanti il livello di percezione e conoscenza delle tematiche al centro dell’analisi. La prima focalizzata sulla frequenza e le abitudini di utilizzo dei mezzi di informazione. La seconda, invece, contenente il piccolo quiz “vera o falsa?” sulla verifica delle fake news a partire da notizie circolate recentemente sul web.
L’analisi dei dati raccolti ha mostrato questi risultati:

Per quanto riguarda la prima sezione la quasi totalità degli utenti ha dimostrato di essere a conoscenza del fenomeno delle Fake News e di saperne dare la definizione e parlarne, senza differenze degne di nota date dalla differenza di età o di titolo di studio.

Non si può affermare lo stesso per il fenomeno dell’Hate Speech, quasi un quarto degli intervistati ha affermato di non avere familiarità con questo concetto per quanto la definizione di esso possa essere intuitiva.

Nello specifico tra i giovani <21 (non ancora diplomati) meno della metà ha mai sentito parlare di tale concetto, nonostante quasi tutti abbiano affermato di incontrare spesso commenti d’odio e intolleranza, specialmente sui social network che è il mezzo di informazione più utilizzato da questa fascia d’età.

Tra i giovani di età compresa tra i 21 e i 30 che hanno completato almeno il primo ciclo di studi (diploma) solo qualcuno non è a conoscenza del fenomeno e, come nel caso precedente, i commenti di odio e intolleranza vengono incontrati con maggiore frequenza sui social network ma anche in televisione, i mezzi di informazione più utilizzati da questa fascia d’età.
Nel gruppo degli over 30, di cui la maggioranza in possesso di laurea triennale o titolo di studio superiore, la maggior parte risulta informata in egual modo su entrambi i fenomeni trattati.
Inoltre si evidenzia una maggiore frequenza nell’accesso ai canali di informazione rispetto agli utenti più giovani, in particolare i giornali (cartacei e/o online) sono i mezzi più utilizzati.
Anche in questo caso, i commenti di odio e intolleranza vengono incontrati più spesso sui social network e in generale sul web.

Complessivamente i risultati possono essere riassunti con i seguenti grafici.

Per quanto riguarda la seconda sezione, nonostante più della maggior parte dei rispondenti sia riuscita a discernere la notizia reale dalla fake news, la maggioranza di essi ha affermato di non aver verificato le fonti delle notizie proposte prima di dare la propria risposta.
Nello specifico nella fascia di età <21 questa situazione si è presentata per più della metà degli utenti mentre, per le fasce di età superiori, più di 2/3 di essi non hanno cercato le fonti, tra questi troviamo coloro che non sono riusciti a individuare la fake news.

Complessivamente i risultati possono essere riassunti con i seguenti grafici.

In conclusione, dai dati raccolti, possiamo affermare che, come il semplice buonsenso senza una verifica di supporto spesso non basta a individuare una notizia falsa, così anche possedere una conoscenza più o meno approfondita di alcuni dei fenomeni che rendono tossico e pericoloso il mondo digitale, quali la cattiva informazione e il linguaggio d’odio, non è sufficiente a individuarli e, conseguentemente, a combatterli senza avere alle spalle un lavoro di sensibilizzazione ed educazione alla cittadinanza attiva, che è ciò che il progetto BrokenNews si pone come obiettivo.